Campo San Polo |
Ho notato che un post per un solo giorno sarebbe stato un
po’ troppo lungo, perciò ho pensato di scriverne uno per mezza giornata.
J’ai
vu qu’un post par jour était un peu trop long, donc j’ai pensé d’en écrire un
pour une demi-journée.
I noticed that a post for a day would have been too long, so I thought
to write one for half a day.
Come ho accennato nel primo post di questa serie dedicata a
Venezia, questa volta inizierò con le Gallerie dell’Accademia. Dunque, il mio
percorso (come tutti per altro) parte da Campo San Polo. Per chi non lo sapesse
(io non lo sapevo), questo è il campo più grande di Venezia, dopo Piazza San
Marco ovviamente. Inizialmente era adibito alla coltivazione, poi venne
rivestito di lastre e venne costruito un pozzo e utilizzato per ospitare il
mercato di frutta e verdura. Io ogni mattina attraversavo questo campo per
raggiungere la destinazione del giorno, ma il mercato non c’è più.
Work in progress in Campo San Polo |
Comme
j’ai dis dans le premier blog post de cette série dédiée à Venise, cette fois
je commencerai avec les Gallerie dell’Accademia. Donc, mon parcours (comme
aussi tous les autres)part de Campo San Polo. Pour ceux qui ne le sait pas (je
ne le savais pas), cette place est la plus grande de Venise, après place San
Marco évidemment. Au début elle était destinée à la culture, en suite elle a
été couverte de dalles et on a bâti un puits et on l’a utilisée pour accueillir
le marché aux légumes. Moi, chaque matin je traversais cette place pour
rejoindre la destination du jour, mais il n’y a plus le marché.
As I said in the previous post of this series dedicated to Venice, this
time I’ll start with the Gallerie dell’Accademia. So, my tour (as any others
anyway) stated from Campo San Polo. For those who don’t know it (I didn’t), this square is the biggest of
Venice after San Marco square, obviously. At the beginning, it was used as
plantation, then I had been covered with plates and a well had been built and
used as square for a grocery market. Every morning, I crossed this square to
reach my daily destination, but there isn’t the market anymore.
Per raggiungere l’Accademia ci si infila nelle calli piene
di negozietti colorati e interessanti: molti sono negozi di souvenirs simili a
tanti altri in tutte le città turistiche, altri invece sono vere e proprie
botteghe di artigiani e proprio in queste ho potuto sperimentare la calda
accoglienza veneziana, ma di questo parlerò in un prossimo post.
A workshop near Campo Santo Stefano |
Pour
arriver à l’Accademia on doit se glisser dans les calli riches en petits
magasins colorés et intéressants: beaucoup d’eux sont des magasins de souvenirs
pareil à ceux de toutes villes touristiques, d’autres sont des véritables
atelier d’artisanat et juste dans ces lieux j’ai eu la possibilité
d’expérimenter l’accueil chaleureux des habitants de Venise, mais je parlerai
de ça dans un prochain post.
To reach the Accademia, you go through the calli full of little,
colourful and interesting shops: many of them are souvenirs shops alike to any
others in every tourist place; on the contrary, others are real workshops and
in them I experienced the warm welcome of the people of Venice, but I’ll talk
about this in another blog post.
Orientarsi nelle calli all’inizio può sembrare davvero
impossibile senza guardare la mappa a ogni isolato, ma vi posso assicurare che
dopo una giornata passata a passeggiare per la città, si incomincia a
orientarsi alquanto bene anche senza mappa. Tempo un’altra settimana e penso
che avrei potuto uscire senza guida nella borsa. Detto ciò, non posso dirvi che
raggiungere l’Accademia sia stato difficile, ma non chiedete di spiegarvelo
perché sarebbe impossibile. In effetti ho notato che se si chiedono
informazioni a Venezia, difficilmente qualcuno vi spiegherà nel dettaglio che
strada fare, anche perché è difficile tenere a mente tutte le indicazioni (io
ci ho provato e alla fine ho tirato fuori la mappa).
S’orienter
dans les calli au début peut sembler impossible sens regarder le plan à chaque
bloc, mais je peux vous assurer que après une journée passée en se promenant
pour la ville, on commence à s’orienter assez bien aussi sens le plan. Après
une autre semaine je pense que j’aurais pu sortir sans le guide dans mon sac.
Dis ça, je ne peux pas dire que il est difficile de rejoindre l’Accademia, mais
ne demandez pas de vous l’expliquer parce qu’il serait impossible. En effet
j’ai remarqué que si on demande pour des informations à Venise, il est
difficile de trouver quelqu'un qui vous expliquera en détail quel parcours
faire, aussi parce qu’il est difficile de rappeler toutes les indications (j’ai
essayé et à la fin j’ai pris le plan).
You can always follow indications |
At the beginning, it may seem really impossible to find your way without
looking at the map at every corner, but I can assure you that after a day
walking through the town, you can do it quite well without your map. I think
that if I had stayed there another week I would have been able to go out without
my map in my bag. Told this, I can’t say that reaching the Accademia was
difficult, but don’t ask for explanation because it would be impossible.
Actually, I noticed that if you ask for information in Venice, hardly someone
would explain in detail what tour you should do, also because it is difficult to
remember all information (I tried and at the end I took the map).
Una volta arrivati all’Accademia, il biglietto per visitare
la mostra costava 15 euro (12 il ridotto) e comprendeva la visita dell’esposizione
permanente, un’esposizione temporanea su Leonardo da Vinci e la visita a
Palazzo Grimani. Vi dico subito che quest’ultima non l’ho vista, con mio sommo
rammarico, perché sono stata informata male. A ogni modo, inutile dire che ho
visto opere stupende e ne ho amate altre come quelle di Tintoretto e la
“Tempesta” di Giorgione, che chiude la mostra come pezzo forte, ma non posso
dire che tutto sia stato magnifico: come in buona parte delle grandi mostre,
dopo poco si incomincia ad accusare la stanchezza e il torpore che luci, aria
condizionata e confusione inevitabilmente causano. Buona parte delle opere,
inoltre, non erano accompagnate da didascalie che spiegassero cosa si stava
guardando. Insomma mi aspettavo un’organizzazione migliore. Persino le opere di
Leonardo (i suoi studi sul corpo umano e sulle macchine) erano “stipate” in
delle stanzette, in cui i visitatori si ammassavano per poter vedere cosa
raffigurassero. Non tutto può essere stupendo e meraviglioso, ma è comunque, a
suo modo, indimenticabile.
Une
fois que j’étais arrivée à l’Accademia, le billet pour visiter l’exposition coûtait 15 euros (12 si réduit) et il comprenait la visite à
l’exposition permanente, à l’exposition temporaire sur Léonardo de Vinci et la
visite au Palais Grimani. Je vous dis tout de suite que je n’ai pas vu le
dernier, avec grand regret, parce que j’avais été mal informée. En tout cas, ça
va sens dire que j’ai vu des œuvres splendides et j’en ai aimé d’autres comme
celles de Tintoretto et la
« Tempesta » de Giorgione, qui ferme la visite comme meilleur
morceau, mais je ne peux pas dire que tout a été magnifique: comme dans la
plupart des grandes expositions, après peu de temps on commence à accuser la
fatigue et la torpeur que la lumière, l’air conditionnée et la confusion
causent inévitablement. En outre, la plupart des œuvres n’avaient pas de
légende qui expliquait ce qu’on était en train de regarder. En bref, je
m’attendais une organisation meilleure. Même les œuvres de Léonardo (ses études
sur le corps humain et sur les machines) étaient entassées dans des petites
pièces où les visiteurs s’attroupaient pour chercher à voir ce qu’elles
représentaient. Pas tout peut être merveilleux et superbe, mais en tout cas
dans un certain sans c’est inoubliable.
The bell towel of ex San Vidal Church |
Lasciate le Gallerie, si passa il Ponte dell’Accademia per
attraversare Campo Santo Stefano e infilarsi in Calle del Pestrin. Vorrei
potervi descrivere il percorso che ho fatto attraverso le calli, ma ammetto che
non lo ricordo con precisione, anche perché si andava, si tornava indietro, si
girava per una strada per trovarsi davanti a un canale (il pericolo di cadere
per errore in un canale è reale! J).
È da qui però che ho
visto per la prima volta la mia prossima destinazione: il Ponte di Rialto.
Campo Santo Stefano |
Laissées
les Gallerie, on passe le Ponte dell’Accademia pour traverser Campo Santo
Stefano et se glisser dans Calle del Pestrin. Je voudrais vous décrire le
parcours que j’ai fait dans les calli, mais j’admets que je ne le rappelle pas
avec précision, aussi parce qu’on allait, on revenait, on tournait dans une rue
pour se trouver devant un canal (le danger de tomber accidentellement dans un
canal est réel! J). Mais d’ici j’ai vu pour la
première fois ma prochaine destination: le Ponte di Rialto.
Left the Gallerie, cross Ponte dell’Accademia to go through Campo Santo
Stefano and inject in Calle del Pestrin. I wish I could describe the tour I did
through the calli, but I admit that I don’t remember it with precision, also
because we go, then go back and turn in a street to find ourselves before a
channel (danger to fall in a channel was real! J). Anyways, from here
I saw for the first time my next destination: Ponte di Rialto.
My next destination |
Se posso darvi un consiglio, se potete non visitate bellezze
come questa la domenica, perché la quantità di gente non fa pensare ad altro
che ad andar via, rendendola un’esperienza da evitare. Questo è quello che ho
vissuto io, ma non temente, perché ci sono tornata la mattina dopo e non c’era
nessuno e allora sì che era uno spettacolo da ammirare! È uno dei quattro ponti che attraversano il Canal
Grande insieme al Ponte dell’Accademia, degli Scalzi e della Costituzione, e
anche il più antico: inizialmente pare che fosse galleggiante e solo nel 1591
venne completata la costruzione nel suo aspetto attuale. Personalmente lo trovo
molto affascinante soprattutto per il porticato che lo copre. Il suo nome viene
dal legame con Rialto, dove si tiene il famoso mercato, tanto famoso da essere
un’attrazione esso stesso. Infatti è qui che mi stavo recando. Se avete nasi
particolarmente sensibili, l’odore potrebbe infastidirvi un po’ perché è qui
che si tiene il mercato del pesce. In realtà si è circondati da vari edifici
dedicati alla vendita di diversi generi. Un esempio? L’erbaria, dove si
vendevano frutta e ortaggi. Fate attenzione anche agli ospiti onnipresenti
quali gabbiani che banchettano con ciò che sfugge a noi esseri umani: non fanno
niente di male, sia ben chiaro, ma diffidate quando li vedete in volo, perché
potrebbero lasciare qualche ricordino indesiderato (sperimentato anche questo,
per fortuna, indirettamente).
Ponte di Rialto |
Si
je peux vous donner un conseil, si vous pouvez ne visitez pas ce type de
beautés le dimanche, parce que la quantité de gens ne fait penser qu’à s’en
aller, en la rendant une expérience à éviter. C’est ce qui est arrivé à moi,
mais pas peur, parce que j’y suis allée encore le matin suivant et il n’y avait
personne et alors, oui, il était un spectacle à admirer! C’est l’un des quatre
ponts qui traversent le Canal Grande avec le Ponte dell’Accademia, degli Scalzi
et della Costituzione, et il est aussi le plus ancien: au début il devait être
flottant et seulement en 1591 on a
complété la construction de son aspect actuel. Personnellement je le trouve
très fascinant surtout pour les arcades qui les couvrent. Son nom vient de son
lien avec Rialto qui accueil le renommé marché, si renommé qu’il est devenu une
attraction lui-même. En effet c’est ici où j’étais en train d’aller. Si vos nez
sont particulièrement sensible, l’odeur ici pourrait vous déranger en peu,
parce que ici on abrite le marché aux poissons. En réalité on est entourés de
différents bâtiments dédiés à la vente de différents genres alimentaires. Un exemple?
L’ « Erbaria» où on vendait les légumes et les fruits. Faites
attention aux omniprésents hôtes, comme les mouettes, qui banquettent avec ce
qui échappe à nous êtres humaines : pour être claire, ils ne font rien de
mal, mais méfiez vous quand vous les voyez en vol, parce qu’ils pourraient
laisser tomber des souvenirs indésirables (j’ai fait expérience de ça aussi,
indirectement heureusement).
Erbaria |
Sotoportego de le fabbriche |
If I can give you a tip, if you can don’t visit beauties like this on
Sunday, because the amount of people will make you think just how much you
would like to go away, making it an experience to be avoided. This is what
happened to me, but don’t bother because I went back the day after and there
was nobody and then, yes, it was a sight to admire! It is one of the four
bridges that cross Canal Grande with Ponte dell’Accademia, degli Scalzi and
della Costituzione, and the older too: it seems that the beginning it was a
floating bridge and only in 1591 the construction of the current aspect had
been completed. Personally, I think it’s quite fascinating especially for the
arcade that covers it. Its name comes from its link with Rialto, where there is
the famous market, so famous to be an attraction itself. Actually, that’s where
I was going. If you have particularly sensitive nose, smell could bother you a
bit, because here there is fish market. In reality there are different
buildings dedicated to the trade of different genres. An example? The “Erbaria”, where
they sold vegetables and fruit. Be careful about omnipresent guests, such as
seagulls, which banquet with what escapes from us human beings: to be clear,
they do nothing wrong, but distrust when you see them in flight, because they
could let some unwanted souvenir (experienced this too, indirectly,
fortunately).
Fish market |
Beware! |
Proseguendo sulla riva si possono ammirare i vari palazzi
signorili che si affacciano su Canal Grande ed eccola lì, la Ca’ d’Oro. Adesso
voi la vedete bianca, ma come il nome lascia intendere, una volta era decorata
con stucchi dorati ed era frutto della restaurazione di un edificio definito
Domus Magna nel XV secolo.
In front of the Ca' d'Oro |
Going ahead along the shore you can admire different palaces which
overlook on Canal Grande and here it is, Ca’ d’Oro. Now you see it white, but,
as the name let us intend, once it was decorated with gold plasters and it was
the result of a restoration of a building called Domus Magna in the XV century.
The beautiful Ca' d'Oro |
Dopo questo giro era arrivata ora di pranzo e con essa anche
la fine di questo post. Nel prossimo vi parlerò di San Marco, del Ponte dei
Sospiri e altro ancora.
Après
ce tour l’heure pour déjeuner était arrivée et avec elle la fin de ce post
aussi. Dans le prochain post je vous parlerai de San Marco, du Ponte dei
Sospiri et d’autre encore.
After this tour, time for lunch arrived and, with it, the end of this
blog post. Next time I’ll talk about San Marco, Ponte dei Sospiri and much
more.
Cosa ne pensate di questa serie di posts? Vi piace l’idea di
un racconto di viaggio o preferite che vi parli singolarmente delle bellezze di
Venezia? Fatemelo sapere con un
commento!
Qu’est-ce
que vous pensez de cette séries de posts? Est-ce que vous plaisez l’idée d’un
raconte de voyage ou vous préférez que je parle singulièrement des beautés de
Venise? Dites-moi
dans un commentaire!
What do you think about this series of posts? Do you like the idea of a
travel report or would you rather read about single beauties in Venice?
Let me know in a comment!
Enjoy yourselves!
Affascinante percorso. Mi piace l'idea di passeggiare tra le calli con te.
RispondiEliminaL'idea che vorrei rendere è proprio quella: dare a voi l'impressione di essere lì con me. Grazie per essere passata e aver lasciato un commento! Ciaoo
Elimina