La magia ha
sempre suscitato un certo fascino sull’essere umano. Egli la teme, ma allo
stesso tempo ne è attirato e difficilmente riesce a resisterle. Non di rado
capita di imbattersi nella vecchia saggezza popolare, che vuole che attraverso
formule magiche e preghiere si riesca a guarire, togliere o lanciare il malocchio,
ovvero quello che viene chiamato “affascino”. Massafra, per esempio, si è costruita una fama su questa tradizione
popolare, non a caso viene chiamata la “terra
dei masciari”.
Gravina della Madonna della Scala |
Chi sono i
masciari?
Sono maghi, streghe,
persone che si dedicavano alla raccolta e utilizzo di erbe medicamentose per
guarire diversi malanni. Che il folklore, poi, abbia affibbiato a costoro
poteri esoterici, questo è un altro paio di maniche. Di certo non si può dire
che il tutto non stuzzichi la curiosità.
Legata a
questa credenza è la figura di un personaggio
leggendario, e della sua figliola, molto caro ai massafresi, il mago Greguro, che pare essere stato un
alchimista. Qualcuno potrebbe aver sentito il suo nome legato alla quello della
gravina della Madonna della Scala, o delle Rose, di Massafra, nella quale si
dice che il mago vivesse, in un complesso di grotte chiamato anche farmacia
del mago Greguro che in effetti esiste realmente.
Il suo accesso
può essere un po’ difficoltoso per alcuni, nonostante ci sia una scala:
l’entrata si trova in alto ed è piuttosto stretta. Tempo fa era necessario
issarsi nella grotta con l’ausilio di una corda, pratica decisamente non adatta
a tutti. Allora questa era la meta di ragazzini curiosi e scavezzacollo che si
avventuravano nella gravina e si arrampicavano nella casa del mago (lo ammetto,
l’ho fatto anche io... e chi riusciva a resistere??). Una volta all’interno ci si trova davanti un dedalo di 12 stanze
scavate nella roccia, tutte comunicanti tra loro, e nelle pareti gli
alloggiamenti per quelli che la leggenda narra fossero unguenti e pozioni,
leggenda che, ovviamente, non posso mancare di raccontarvi e vede protagonisti
il nostro mago e sua figlia Margherita,
affettuosamente chiamata anche Margheritella.
La leggenda di Mago
Greguro e Mergheritella
Nell’anno
1000 Greguro e Margherita vivevano nella Gravina delle Rose. Dedicavano le
proprie giornate al trattamento di piante officinali per ricavarne unguenti
curativi, attività che aveva portato la gente di Massafra a pensare che
praticassero la stregoneria.
Le materie prime erano offerte direttamente
dalla gravina, luogo in cui le erbe crescevano, e crescono tuttora, rigogliose.
Margheritella aveva il compito di scendere dalla grotta paterna e raccoglierle.
Vista la nomina poco lusinghiera che i due si erano procurati per il proprio
lavoro, la giovane svolgeva il proprio dovere durante la notte, alimentando
ancor di più le maldicenze. Bisogna dire che la fanciulla era anche una gran
bella figliola e tutti gli uomini del paese la corteggiavano, invano,
scatenando l’ira funesta di mogli e madri massafresi, le quali additarono la
povera e innocente Margheritella come strega, che aveva sedotto i loro uomini
con filtri e sortilegi. In fretta e in furia venne processata e messa al rogo.
Fortuna
volle che, proprio mentre le stringevano le corde e la issavano sulla pira,
corse in suo aiuto l’Igumeno Anselmo, superiore del monastero bizantino di
Massafra, salvandola. Se vi state chiedendo cosa stessero facendo gli uomini
che si dicevano follemente innamorati di lei, questi rimasero semplicemente a
guardare ciò che accadeva alla poverina.
A quel punto
Greguro, in segno di riconoscenza, avrebbe dipinto una Madonna sulla roccia
della gravina, la stessa che, secondo un’altra leggenda, è conservata nel
Santuario della Madonna della Scala.
E questa era
la leggenda del Mago Greguro, figura principe della città dei masciari. Ai
giorni nostri restano alcuni toponimi
che fanno riferimento a questa tradizione, come per esempio il rione degli Ostinati, le Forche, la Gravina della Zingara e la Grotta
del Diavolo.
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