Nel post precedente Alessio vi ha parlato della Cappella del Sacramento in San Martino. Questa volta ci spostiamo e vi porto a Taranto
seguendo le tracce di Domenico Carella.
In città si trovano diverse opere di questo pittore, io, però, mi soffermerò
solo su uno di queste.
Piazza Garibaldi e la chiesa di San Pasquale Baylon |
Quando si arriva nel centro di Taranto si incontra subito Piazza Garibaldi, ampia, attraversata da
gente affaccendata e costeggiata da auto che si districano nel traffico
cittadino. Sono nel bel mezzo della città e si vede.
Dal centro della
piazza guardo alla mia sinistra: oh, una chiesa. Quasi passa inosservata nella
frenesia delle strade principali: è la chiesa di San Pasquale Baylon, adiacente al convento dei frati alcantarini e
sullo stesso isolato del museo MARTA.
Entro. Non c’è nessuno all’interno e ad accogliermi c’è in
sottofondo musica classica liturgica. La pace che c’è qui è totalmente in
contrapposizione con la città rumorosa all’esterno. Rimango un momento incantata ad ammirare ciò che ho
davanti, poi, in punta di piedi imbocco la navata a destra e avanzo ammirando
la ricchezza elegante della chiesa. Alle pareti vedo numerosi quadri. Li guardo
con attenzione e noto che sono firmati. Questa chiesa è un’esaltazione della
famiglia Carella: le opere sono state dipinte per la maggior parte da Francesco,
come l’Estasi di San Pasquale che troneggia sull’altare maggiore e solo uno da
suo padre Domenico.
Sono arrivata al transetto e dalla mia posizione scorgo un
grande dipinto dell’Immacolata. Questo è di Domenico Carella e, a differenza di
quelli di Francesco, non è firmato.
Non c’è molta luce; la penombra e il silenzio creano
un’atmosfera solenne.
Mi avvicino per guardarlo meglio e lo sguardo si perde nei dettagli curati con maestria: la
Madonna ha un’espressione serena, tranquilla, al punto da sembrare non curarsi
di ciò che sta avvenendo, mentre gli angeli, che le sono attorno e la
sorreggono, sembrano una squadra organizzatissima che si muove come se fossero
uno solo. Sì, sembrano proprio muoversi! L’Immacolata si fida ciecamente e li
lascia agire. Sotto di loro, perfettamente immobili, assistono alla scena San
Francesco e San Bonaventura.
C’è il sacrestano.
La sua presenza mi riporta alla realtà.
Temo che abbia qualcosa in contrario riguardo alla macchina
fotografica che ho in mano; invece mi sorride con approvazione e mi lascia a
contemplare il quadro ancora un po’ prima di uscire e ritornare alla vita della
città.
Commenti
Posta un commento
Feel free to leave a comment!
I would be glad to know your opinion! ;)
Thank you! :)