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Santa Cecilia a Taranto


Santa Cecilia, il giorno che sancisce l'inizio del periodo natalizio nell'area di Taranto. Eventi, musica e le gustose pettole sono gli ingredienti principali di questa festa. Oggi scopriamo questa tradizione tutta tarantina.

Santa Cecilia di Simon Vouet

Il giorno di Santa Cecilia per Taranto e i tarantini ha un significato particolare. Lo si aspetta, lo si celebra, nelle parrocchie i ragazzi si preparano a questa ricorrenza con cori per il consueto concerto. Con questi festeggiamenti inizia il tanto atteso periodo natalizio di Taranto, il più lungo d’Italia.


Quando ero una bambina Santa Cecilia era il giorno emozionante: ci si preparava per andare in chiesa per il concerto che veniva organizzato da tutti i gruppi che orbitavano intorno alla parrocchia e io ero una bimba che, con l’ACR, aveva messo tutto il suo impegno per far sì che la festa riuscisse. 

Noi cantavano e le mamme preparavano le pettole, salate, dolci o al limone, e le offrivano alla comunità riunita per l’evento. Per la piccola Ilaria Santa Cecilia era questo: un momento di festa con gli amichetti, musica e pettole.

Ora che sono cresciuta aspetto con altrettanto entusiasmo il giorno di Santa Cecilia. Certo, i tempi sono cambiati, ma la gioia della festa, della condivisione e convivialità è ancora viva e si ritrova per le vie dei borghi della provincia di Taranto in questa giornata.

Gli elementi principali, la musica e le pettole, rimangono presenti nei festeggiamenti, in particolare nella città Taranto, dove il centro storico ricorda di anno in anno gli eventi che caratterizzavano questa parte d’Italia in questo periodo e hanno dato inizio a questa tradizione.

La tradizione di Santa Cecilia

La tradizione affonda le sue radici in tempi antichi, quando i pastori abruzzesi venivano in questa terra con le loro greggi per la transumanza. Al loro arrivo in città, l’aria si riempiva di melodie abruzzesi eseguite con zampogne, cornamuse e ciaramelle suonate dagli stessi pastori in cambio di cibo. E i tarantini li ringraziavano con le pettole, appunto.

Oggi Taranto, ogni anno, rievoca quegli avvenimenti. Alle 3 di notte del 22 novembre i vicoli del borgo antico si riempiono del suono di pastorali natalizie e le pettole vengono offerte negli androni dei condomini agli spettatori e soprattutto ai musicisti. 

Certo, a suonare non sono più i pastori, ma le bande che si dividono le vie del centro storico e del Borgo, compiendo itinerari diversi. 

La festa continua in serata con la processione della Santa e ancora… musica e pettole! La città ospita gli zampognari, che allietano la festa con le loro melodie particolari e tra una pettola e un assaggio di vincotto i festeggiamenti passano in allegria.

Se sei curioso di sapere come siano le pettole e di assaggiarle, ma non puoi venire a Taranto, ti lascio qui il link alla ricetta, per gustare un assaggio di Puglia natalizia.

Con questa festa, inizia ufficialmente il periodo natalizio a Taranto!

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