Un itinerario senza glutine lungo la costa della Sicilia orientale. Dove e cosa mangiare a Catania, Taormina, Ortigia e Noto assaggiando alcune tipicità della cucina sicula in tutta sicurezza per i celiaci
All’inizio di agosto siamo andati in Sicilia a trovare degli amici che si sono trasferiti ad Augusta. Sapevamo che ci avrebbero portati in giro a visitare la loro zona e ovviamente ad assaggiare qualche tipicità. Quello che non sapevamo era che in realtà sarebbe stato un vero e proprio tour gastronomico, con tanto di tappe da spuntare. Chiaramente erano al corrente della mia celiachia, ma questo non è stato un problema, anzi. Ecco cosa ci hanno consigliato (giusto i fondamentali, eh) nei tre giorni in cui ci hanno ospitato.
CATANIA
Camminare per le vie del centro di Catania in agosto può essere una dura prova se sopra la testa hai il solleone e quasi 40°C. Per fortuna si trovano nelle piazze dei chioschetti, che a me danno un senso di retrò e offrono refrigeranti bevande tipiche della Sicilia. Ci si può concedere una pausa dal girovagare, visitare, fotografare e acquistare souvenirs per rigenerarsi con latte di mandorla, tamarindo o Seltz. Non avendolo mai assaggiato ed essendo una cosa apprezzata dai catanesi, ho optato per un Seltz, una bibita frizzante a base di acqua, succo di limone e sale. La descrizione, mi rendo conto, non invita all’assaggio, ma io non l’ho trovato male. Di sicuro è un ottimo digestivo e devo dire che effettivamente disseta e dona un po’ di sollievo dal caldo afoso.
TAORMINA
Quando sono partita il mio obiettivo gastronomico era il cannolo. Da che mi sono scoperta celiaca non ho avuto l’occasione di gustare un buon cannolo siciliano come mi era capitato in passato. Di conseguenza questa volta ero determinata a trovare il mio “tesoro” e a non ritornare a casa finché non ne avessi trovato e mangiato uno. La ricerca non è dovuta durare molto, infatti a Taormina ho trovato ben due delle specialità tipiche siciliane: il tanto agognato cannolo e l’arancino. Il posto che ha fatto la mia felicità è il Licchio’s Bar, un locale che offre pietanze salate e dolci, dalla pizza alla granita, nel centro di Taormina, in Largo Santa Caterina. Un posto davvero molto ospitale e accogliente inserito nel circuito alimentazione fuori casa dell’ AIC (Associazione Italiana Celiachia). Ci siamo accomodati ai tavolini esterni e il personale, con una cortesia squisita, ci ha illustrato tutte le offerte senza glutine. Io ero partita con l’idea di mangiare solo un cannolo, ma come dire di no a un arancino al ragù che sta lì a dirti: “Ti prego, mangiami!”?
Che dire? E’ stata una festa per gli occhi e il palato. Il fatto che fossero prodotti senza glutine non ne ha assolutamente inficiato il sapore, come altre volte ho dovuto purtroppo constatare. Qui no! Sia l’arancino che il cannolo erano ottimi e gustosi. Insomma il Licchio’s Bar è uno di quei posti da cui vai via soddisfatto e, lo ammetto, con una sorta di senso di gratitudine per aver realizzato il mio desiderio.
ORTIGIA
Un’altra tappa gastronomica fondamentale quando si è in Sicilia è la colazione con granita e brioche. Sembra un accostamento strano, ma bisogna fidarsi dell’esperienza culinaria sicula. D’altronde la Sicilia vanta una delle cucine più buone d’Italia.
Una calda (anche troppo) mattina d’agosto eccoci a Ortigia, davanti alla sua splendida cattedrale seduti al tavolino del Gran Caffè del Duomo, anche questo all’interno del circuito alimentazione fuori casa dell’AIC. E’ doverosa una premessa: io, come penso buona parte degli italiani, sono abituata a trovare la granita con gusti limitati e, a eccezione di quella di limone, spesso gli aromi sono dati dagli sciroppi, come per esempio quella alla menta. In Sicilia questa cosa sarebbe blasfemia, un abominio dolciario. Qui le granite si fanno con la frutta, quella vera, e se ordini una granita alla mandorla, stai pur tranquillo che ti ci ritroverai i pezzetti di mandorla dentro! Ed è ovviamente una cosa spettacolare! Ma torniamo alla colazione: una granita di mandorle e brioche per me. La brioche viene servita calda e il modo giusto di mangiarla è staccarne un pezzo alla volta (partendo dal tuppo, mi raccomando) e inzupparlo nella granita, lo tiri su col cucchiaino e mangi questo boccone sbrodoloso e godurioso. Per me questo è più un pranzo che una colazione, ma in realtà ho notato che non c’è un’ora precisa per una granita con brioche. Per così dire, è sempre il momento per una granita con brioche!
NOTO
Cosa sarebbe un tour gastronomico della Sicilia senza una sana frittura? A Noto ne abbiamo mangiata una delle migliori mai assaggiate. In Corso Vittorio Emanuele c’è una piccola friggitoria che offre esclusivamente prodotti senza glutine. Eccoci dunque alla Putìa del Coppo per una cena a base di fritto. In questo locale si frigge esclusivamente con farina di riso e di mais e quando, così quasi per eccesso di zelo, ho chiesto conferma che il tutto fosse senza glutine, mi è stato simpaticamente risposto: “Signora, qui il glutine nemmeno lo facciamo entrare!” Inoltre stanno aspettando di avere la certificazione per entrare a far parte del circuito alimentazione fuori casa AIC. E cosa posso volere di più? Abbiamo attuato la strategia di prendere cose diverse, così da poter assaggiare un po’ tutto. Eccoci uscire con coni (i “coppi, appunto) ricchi di panelle, ricotta fritta e frittura di pesce. A detta dell’amico che vive in Sicilia da qualche anno e di panelle ne ha mangiate un bel po’, queste erano le migliori. In realtà tutto era più che buono, con una panatura croccante e leggera. In più il servizio è estremamente veloce.
Un consiglio: la frittura nel coppo nasce come street food, quindi il locale ha solo pochi tavolini. Il mio suggerimento è quello di andarci abbastanza presto in modo tale da non dover aspettare tanto per ordinare: più la serata va avanti, più aumenta la coda.
Ci sarebbe tanto altro da provare e questo non è altro che una piccolissima parte delle specialità gastronomiche che la Sicilia offre. Ciò che mi ha lasciata piacevolmente sorpresa è che in Sicilia quasi tutti sono informati e organizzati per offrire opzioni senza glutine ai propri clienti e la qualità è sempre abbastanza alta.
Con questo termino il mio itinerario gastronomico senza glutine in Sicilia, augurandomi di poterci tornare per continuare ad assaggiare le tante altre bontà di questa terra.
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