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San Benedetto: un gioiello rococò nel centro storico di Massafra


Ti porto a scoprire un piccolo gioiello rococò nel centro storico della mia città, Massafra. Tra stucchi, tele e organi settecenteschi, facciamo un viaggio nel tempo e nella bellezza della chiesa di San Benedetto.

Interno della chiesa di San Benedetto nel centro storico di Massafra

Penso di non sbagliare dicendo che la bellezza nel visitare i borghi e i vecchi centri storici stia in quella sensazione di avventura e di scoperta dell’inesplorato, in quel solletico che sentiamo crescere nel petto quando troviamo qualcosa di cui nessuno ci ha parlato e che, quando torniamo, ci fa dire: “Guarda cos’ho visto!”

Lo so, è una sensazione esaltante e a me capita tutt’ora di provarla quando mi avventuro nei vicoli del centro storico della mia città, Massafra, in provincia di Taranto. Sì, perché, pur essendo una piccola città, qualche angolo, qualche slargo o addirittura qualche monumento mi è ancora sconosciuto oppure semplicemente è passato inosservato o, ancora, non ho avuto modo di visitarlo.

Così, quando ne ho la possibilità, mi concedo una passeggiata nel centro storico di Massafra per recuperare ciò che ancora non è stato scovato. Come è successo con la chiesa di San Benedetto, che fino a qualche anno fa veniva aperta esclusivamente per le funzioni religiose. Trovarla aperta per visitarla, quindi, era un po’ un terno al lotto. Per fortuna le cose oggi sono cambiate.

La chiesa di San Benedetto è un piccolo scrigno a cui vale la pena dedicare un po’ del proprio tempo. Nel post in cui proponevo cosa vedere a Massafra l’avevo solo nominata senza scendere nel dettaglio, proprio per la difficoltà di trovarla aperta. Rimedio subito portandoti all’interno di questa splendida chiesa a vedere le meraviglie che custodisce.

Qualche cenno storico sulla Chiesa di San Benedetto di Massafra

Facciata rococò della chiesa di San Benedetto a Massafra

Prima di mostrarti la chiesa, mi sembra doveroso qualche cenno storico sulla sua costruzione. La chiesa di San Benedetto venne costruita tra il 1689 e il 1744 per volere di Donna Maddalena Capreoli e Francesco Paolo Capreoli. Non si conoscono bene i motivi per cui Donna Maddalena volesse far costruire la chiesa, fatto sta che donò i fondi necessari per la sua costruzione con un lascito testamentario.

Nel 1861 venne edificato anche un monastero, che venne abitato dalle suore benedettine di clausura. Questo, però, venne abbandonato dopo la Prima Guerra Mondiale. La gestione dei suoi ambienti nel tempo è passato al  Comune di Massafra: è stato utilizzato anche come scuola e casa di riposo per anziani.

Ricordo che da piccola mi capitò di entrarci e di scoprire, sempre per rimanere in tema, il bellissimo chiostro intorno al quale il monastero si era sviluppato. Un pozzo nel mezzo di un piccolo polmone verde, incorniciato da un semplice e rassicurante colonnato bianco. Oggi, purtroppo, la struttura non è visitabile, ma solo perché sono in corso lavori di restauro.

La Chiesa di San Benedetto

Arriviamo in piazza Garibaldi, l’antica piazza cittadina di Massafra, e già vediamo la facciata di San Benedetto, quasi di fronte a noi, che ci guarda come un personaggio importante, tra un palazzo che si affaccia direttamente sulla piazza e la Torre dell’Orologio.

Iscrizione all'entrata della chiesa di San Benedetto che annuncia che l'autore delle decorazioni è Saverio Amodeo da Taranto

Difficile non notarla. Sembra di vedere un’elegante signora, fintamente discreta con quella facciata rococò che mostra con tanta grazia. I pinnacoli, le volute, i festoni, le lesene, il timpano spezzato e le nicchie. Gli elementi che lasciano presagire interni maestosamente baroccheggianti ci sono tutti, ma qui, sulla facciata mantengono un tono delicato, come se volesse farsi scoprire poco per volta.

Varchiamo la soglia e ci troviamo nella bussola. Un pannello e due porte di legno si frappongono tra noi e l’interno. Ma va bene: ci dà il tempo di renderci conto che sopra le nostre teste c’è la firma di colui che nel 1764 ha decorato la chiesa, Saverio Amodeo da Taranto, un po’ come fosse una presentazione prima di una performance artistica. Siamo pronti, finalmente, per entrare.

Navata unica della chiesa di San Benedetto a Massafra

Non è molto grande: solo una navata di modeste dimensioni, ma quando mai le dimensioni sono state un limite alla ricchezza artistica, soprattutto se parliamo di opere rococò?

Stucchi color avorio spiccano su uno sfondo di un azzurro vivo e gentile, che ricopre l’intera superficie della chiesa, dalle pareti alla volta. Le loro volute e foglie fanno da vere e proprie cornici alle tele e alle nicchie che ospitano le statue lignee dei santi, settecentesche anche loro. Qua e là alcuni putti reggono archi e candele o si affacciano direttamente dalle pareti e guardano curiosi il visitatore.

Un putto che guarda curioso nella chiesa di San Benedetto a Massafra

Il colpo d’occhio è maestoso. Tutto è così vicino da farci sentire immersi in un tempo ormai andato. Eppure non posso dire che questa grandeur metta soggezione, ma regala piuttosto una sensazione di accoglienza e raccoglimento, come se fossimo in un bellissimo rifugio.

Guardando le tele dai colori profondi e i chiari scuri marcati delle cappelle laterali, l’occhio cade su una firma accanto a un piede dipinto: Domenicus Carella. In questo blog abbiamo già parlato di Domenico Carella, uno degli artisti più importanti del panorama artistico del suo tempo. Alcune delle sue opere più famose sono a Martina Franca, nella Basilica di San Martino e nel Palazzo Ducale. Come se non fosse già un tesoro da sola, questa chiesa rivela un altro pezzo importante dell’arte pugliese a chi la guarda con occhio attento.

Firma di Domenico Carella su una tela della chiesa di San Benedetto a Massafra

Tela di Domenico Carella nella chiesa di San Benedetto a Massafra

Al centro, sull’altare, c’è un gran movimento: tre putti sembrano discutere su come vegliare sul tabernacolo, controllati dagli angeli laterali che con nonchalance sorreggono i candelabri. Come se questa scena non bastasse a movimentare il presbiterio,marmi verdi, ocra e bianchi e rossi si alternano sull’altare e sulla balaustra centrale per creare un’elegante tridimensionalità.

Altare maggiore riccamente decorato con angeli e marmi policromi nella chiesa di San Benedetto a Massafra

Dall’altare maggiore lo sguardo sale per incontrare delle grate. Come ti ho già detto, a questa chiesa era annesso un convento di clausura e da lì le monache potevano seguire le funzioni ecclesiastiche. Con un po’ di immaginazione possiamo ancora intuirne la presenza. Ancora un po’ più su si nasconde, letteralmente direi, un altro piccolo tesoro: un organo a portelle del ‘700.

Da quaggiù lo intravediamo appena. Per arrivare lassù dobbiamo passare dalla sagrestia e arrampicarci su una stretta scala a chiocciola di pietra. Non è particolarmente agile, ma questa sua caratteristica aggiunge mistero e aspettativa al luogo a cui ci stiamo avvicinando.

Pavimento originale del coro della chiesa di San Benedetto a Massafra

Una distesa di forme geometriche e floreali, in cui si intersecano gialli, bianchi ,neri e azzurri disegnano il pavimento originale del coro. Nel mezzo, a dirigere degli immaginari cantanti, campeggia l’organo.

Organo a portelle settecentesco nel centro del coro della chiesa di San Benedetto a Massafra

È un piccolo organo mobile, restaurato da poco, con decorazioni floreali dai gentili colori pastello sui pannelli. È un gioiellino di una certa età, ma perfettamente funzionante.

Non è il tipico organo che ci si aspetta di vedere in una chiesa, ma in qualche modo non potrebbe stare in un posto migliore di questo. A guardarlo dal punto di vista dell’organista, la volta azzurra sembra essere lo sfondo di un cielo sereno. Solo gli stucchi ci richiamano dall’illusione. È un perfetto connubio di colori e forme, in un luogo fermo nel tempo.  

Organo a portelle settecentesco nella chiesa di San Benedetto a Massafra

Ritornando alla realtà devo dirti che, purtroppo, questa zona di solito non è accessibile. Per preservare il delicato pavimento originale chi gestisce la chiesa preferisce non far salire gruppi di visitatori. Tuttavia se sei un viaggiatore indipendente, chiedendo, potrebbe indicarti la strada. 

Come arrivare alla Chiesa di San Benedetto

Arrivare alla Chiesa di San Benedetto è estremamente facile. Ci puoi arrivare a piedi con una tranquilla passeggiata.

Dopo aver percorso Corso Roma, attraversato Piazza Vittorio Emanuele, Corso Italia e infine il ponte Garibaldi sulla gravina San Marco, giungi in Piazza Garibaldi. Da lì, la trovi verso destra su Via Vittorio Veneto.

La chiesa è raggiungibile anche in auto, facendo esattamente lo stesso percorso, ma, in questo caso, ti consiglio di armarti di santa pazienza: parcheggiare in un centro storico non è mai un’impresa semplice. Se però hai necessità muoverti in auto, ti suggerisco di lasciarla prima di attraversare il ponte Garibaldi.

Orari di apertura della Chiesa di San Benedetto

Come ti dicevo, fino a qualche anno fa la chiesa veniva aperta esclusivamente negli orari delle funzioni religiose. Oggi invece la trovi aperta tutti i giorni, la mattina dalle 8,00 alle 13,00 e il pomeriggio dalle 16,30 alle 20,00.


Il nostro piccolo tour alla scoperta della chiesa di San Benedetto di Massafra finisce qui. Spero che ti sia piaciuto e, se ti troverai a passare per Massafra, che tu la inserisca tra le cose da vedere.

 

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