C’è chi lo fa grande, piccolo, artistico o minimale. C’è chi considera la sua costruzione un vero e proprio rito e per chi rappresenta un vanto da mostrare a tutti. È il presepe.
In Italia, come in altri paesi cattolici, Natale non è davvero Natale se non c’è il presepe. Per alcuni è addirittura il punto di partenza delle decorazioni e col passare del tempo la cultura e la tradizione del presepe si è evoluta e ha ispirato l’estro creativo di artisti, professionisti e non.
È una consuetudine uscire nelle sere di dicembre per vedere non solo le decorazioni natalizie per le strade delle città, ma anche i presepi esposti come vere opere d’arte.
In alcuni paesi sono gli stessi padroni di casa ad aprire le porte delle proprie abitazioni per accogliere i passanti all’interno e mostrare loro i presepi, preparati con cura, creando di anno in anno scenari diversi o aggiungendo qualche personaggio o elemento che crei una particolare ambientazione, a volte ispirata al luogo in cui vivono. I proprietari sono ben contenti di vedere apprezzato il loro lavoro, la cui preparazione spesso dura mesi.
Questi amanti del presepe sono così tanti che, in alcuni casi, ci si potrebbe divertire a creare un itinerario alla scoperta di tutti i punti in cui fermarsi per ammirare i presepi.
Ci sono, poi, artisti professionisti che esprimono la loro visione del presepe attraverso la propria arte e questo è il caso dei presepi che troviamo a Grottaglie, città famosa per la sua ceramica e per i suoi monili inconfondibili.
Qui il presepe è un’arte che si è guadagnata un posto d’onore nel Museo della Ceramica con un’ala interamente dedicata alla Mostra del Presepe, quest’anno giunta alla 45a edizione. È proprio di questo che ti voglio parlare oggi con questo post. Ma andiamo con ordine e cominciamo dall’inizio.
Le origini del Presepe
Come nasce il presepe?
La Natività è stata rappresentata innumerevoli volte in dipinti e affreschi, ma quando si parla di presepe intendiamo quella riproduzione tridimensionale, più o meno grande, della famosa grotta con la Madonna, San Giuseppe, Gesù Bambino, il bue e l’asinello. Che poi venga inserita nelle ambientazioni più disparate è un fatto a cui arriveremo più avanti nel post.
Il primo ad aver ricreato la scena della Natività, dando inizio alla tradizione del presepe, fu San Francesco d’Assisi nel 1223 a Greccio, in Lazio. Pare che una visita fatta a Betlemme l’abbia ispirato al punto da voler ricreare la scena. Allora però il presepe era costituito solo da una mangiatoia, il bue e l’asino. Da quel momento iniziò a diffondersi l’usanza di “fare il presepe”.
Inizialmente veniva allestito solo nelle chiese con le statue dei personaggi principali. Fu nel ‘500 che la tradizione del presepe arrivò nel Regno di Napoli e proprio a Napoli nacque il presepe come lo conosciamo noi oggi, grazie all’opera di Gaetano Thiene.
Thiene ebbe l’intuizione di fondere la Natività con scene di vita quotidiana e un’ambientazione contemporanea, quindi con personaggi non vestiti come ci si immaginerebbe nella Betlemme dell’anno 0, ma come persone comuni della Napoli del ‘500, impegnate nelle loro attività quotidiane.
Nel ‘600 l’allestimento comincia ad entrare nelle case dei nobili, ma è nel ‘700 che inizia a vedersi quella sorta di competizione per il presepe più bello, più grande, più sfarzoso. I personaggi venivano addirittura vestiti con abiti pregiati e gioielli veri.
Infine nell’Ottocento il presepe arriva anche nelle case dei borghesi e del popolo, ma questo non vuol certo dire che abbia perso il suo carattere artistico, anzi. Semmai, si è evoluto, trasformandosi nelle forme e nei colori, caricandosi di significati antichi, ma sempre attuali e in comunione con lo spirito natalizio.
La Mostra del Presepe di Grottaglie
Uno dei posti che ha fuso la propria arte caratteristica con quella del presepe è Grottaglie, in provincia di Taranto. Grottaglie è conosciuta particolarmente per le sue ceramiche e i suoi maestri ceramisti, dei veri e propri artigiani-artisti.
Nel 1980 venne inaugurata la prima edizione della Mostra del Presepe e quest’anno sono arrivati alla 45a. Gli artisti e le scuole creano le loro opere, guidati non solo dal senso estetico, ma anche e soprattutto dai messaggi che il presepe porta con sé, rielaborati secondo il personale sentire di ogni artista. Queste non sono solo interpretazioni di una tradizione, ma vere e proprie opere d’arte.
Dal 1986 è stato istituito un premio in denaro per i presepi vincitori, con l’esposizione permanente della creazione vincitrice nel percorso museale, in un’ala dedicata interamente ai presepi. Nel corso degli anni si è realizzata una bellissima collezione di opere d’arte in cui spicca l’evoluzione del gusto e dell’arte del presepe.
Il primo giorno della mostra una giuria valuta le creazioni esposte e premia quelle che si sono distinte tra tutte per estro creativo e rappresentazione del messaggio che l’autore ha voluto trasmettere.
La 45a Mostra del Presepe di Grottaglie
Ci inoltriamo per le vie del Quartiere delle Ceramiche. Dalle vetrine dei laboratori dei numerosi maestri ceramisti ci attraggono creazioni in ceramica dai colori e dalle forme sorprendenti. Ci incantiamo a vedere, da fuori, senza disturbare, i maestri che plasmano l’argilla: linee grezze si trasformano in monili sempre più raffinati, come per magia, modellati da mani forti e delicate allo stesso tempo.
Dopo varie soste, arriviamo al Castello Episcopio. Da un grande portale intravediamo una composizione fatta con grandi “capasoni” e già capiamo di essere giunti alla nostra meta. A fugare qualsiasi possibile dubbio, una targa, ovviamente in ceramica, ci informa che lì si trova il Museo della Ceramica. Attraversiamo il portone ed entriamo nella biglietteria.
La Mostra del Presepe viene ospitata in un’ala diversa dal resto del Museo della Ceramica. Gentilmente veniamo accompagnati alla sala in cui sono esposti i presepi. Una porta addobbata a tema natalizio è la soglia da attraversare per entrare in una stanza dove regna un’atmosfera pacifica, perfettamente in armonia con i messaggi che il presepe porta con sé.
Nella sala, con sottofondo di melodie natalizie, ogni opera ha il suo posto. Nonostante si tratti di presepi diversi, dalle forme più disparate, tutti insieme creano un ambiente armonioso, dove convivono e si fondono stili diversi, dai più contemporanei e visionari ai più classici.
Mani che si uniscono a creare un riparo, colombe che abbracciano protettive una famiglia, personaggi dalle forme fluide e colori vivaci che portano doni e carillon dal gusto antico e moderno allo stesso tempo sono solo alcune delle immagini che ci accolgono e invitano a prestare un po’ di attenzione al messaggio che portano.
Parlano del senso di protezione, fondamentale per tutti, della necessità di accogliere la diversità e di collaborare per un fine comune; altri mostrano la fugacità della vita e ricordano quanto nella nascita ci sia già il seme della morte, della perdita; altri ancora guardano a questi importanti messaggi con la leggerezza dell’infanzia. I temi attuali non mancano: il bisogno di pace, in un periodo di guerre in terre martoriate, si fa sentire anche qui.
Non manca lo spazio per un gusto più antico, fatto di forme classiche e decori ricchi e raffinati, in cui si collocano personaggi e paesaggi variopinti, in una visione più romantica rispetto ai precedenti.
Infine grandi statue sui loro piedistalli sembrano attori immobili che occupano un palcoscenico e noi ci sentiamo quasi come degli intrusi che irrompono nella scena.
Questa sala non è molto grande, ma ha bisogno del suo tempo. Noi abbiamo bisogno del nostro tempo, non solo vedere i presepi con l’attenzione che meritano, ma per elaborare i loro messaggi, in cui si fondono speranze antiche e paure moderne.
Usciamo dalla stanza dei presepi con un misto di sensazioni, come se avessimo visto tutto ma mancasse qualcosa, come se avessimo ancora qualcosa da guardare, capire, qualcosa che potrebbe esserci sfuggito. Però c’è anche quella leggerezza d’animo che ti lascia l’essere stato a contatto col bello, con l’arte, con l’estro creativo e con la genuina condivisione, perché tutti questi artisti hanno messo qualcosa di sé nelle loro opere e lo stanno condividendo con noi in questa mostra.
Date e Orari
La Mostra del Presepe è ospitata nel Museo della Ceramica nel Castello Episcopio ed è visitabile dal 8 dicembre 2024 al 12 gennaio 2025.
È visitabile il lunedì pomeriggio dalle 16.30 alle 20.00 e il resto della settimana la mattina dalle 10.30 alle 13.00 e il pomeriggio dalle 16.30 alle 20.00; il 24 e 31 dicembre dalle 10.00 alle 13.00; il 25 dicembre e 1 gennaio dalle 17.00 alle 21.00.
Il biglietto costa 4 euro e comprende la visita della Mostra del Presepe e al Museo della Ceramica.
La Mostra del Presepe di Grottaglie è stata una scoperta inaspettata, una visita breve ma intensa. Una sosta che ti consiglio caldamente se ti trovi a visitare Grottaglie nel periodo natalizio, per continuare, con un animo diverso, la scoperta delle meraviglie di questa città e delle sue ceramiche.
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