Questo
novembre ci sta regalando giornate inaspettatamente calde e soleggiate. Ci si
affaccia alla finestra e tutto suggerisce una bella gitarella. Come resistere?
Con questo
bel sole caldo ho deciso di prendere la bicicletta e passare la mattinata nella
natura, visitando un sito nei pressi del luogo in cui vivo, che forse in pochi
conoscono: il dolmen di Leucaspide.
Non è un
mistero che la Puglia ospiti di queste costruzioni megalitiche e qualcuno
potrebbe anche considerarle poco interessanti...punti di vista.
Questo
dolmen si trova nel comune di Statte, in provincia di Taranto, vicino a una
delle masserie più grandi della zona, Accetta
Grande (che invece è nel comune di Massafra). Per raggiungerlo, bisogna
sapere dove andare. Infatti, dopo aver lasciato la strada asfaltata, ci si
avventura in un boschetto. Dopo aver camminato per un piccolo tratto come
Pollicino, eccolo lì, che si erge in una
piccola radura.
Storicamente
non si sa molto di questa costruzione, se non che venisse chiamato dolmen di Leucaspide o di San Giovanni o ancora “Tavola
dei Paladini”. Quest’ultimo nome gli venne dato dalla viaggiatrice inglese Janet Ross, che si trovò a soggiornare
a Massafra nel 1887. Si pensava, infatti, che sulla tavola del dolmen venissero
imbanditi banchetti dai paladini, ma non ci sono prove che avvalorino questa
teoria, semmai il contrario.
Una cosa è
certa: non si resiste, bisogna entrarci! In fin dei conti si tratta di una
stanzetta senza niente di particolare, ma il corridoio antistante l’entrata (o
meglio, ciò che ne rimane) invita ad “accomodarsi”. Ha davvero un che di
irresistibile! Per non parlare della natura, del verde del prato, dei
fiorellini più primaverili che autunnali, del cinguettio degli uccelli, che ti
fa dimenticare che poco lontano da lì c’è una strada a scorrimento veloce.
Come
raggiungere questo angolo meraviglioso?
Ahimè,
bisogna necessariamente avere un mezzo privato. Io, come ho già detto, ci sono andata
in bicicletta, ma sinceramente, sebbene sia molto bella e comoda come
esperienza, sconsiglierei questa soluzione. La strada che si deve percorrere è
piuttosto stretta e, purtroppo, trafficata. Inoltre, dire che gli automobilisti
sfrecciano sarebbe un eufemismo. Sarebbe molto bello se venisse reso tutto più
accessibile anche a mezzi non motorizzati, magari con percorsi ad hoc, ma
purtroppo non dipende da me.
Ad ogni
modo, non posso far altro che ringraziare questo novembre così clemente, che mi
ha permesso di prendermi una così piacevole pausa tra i miei vari impegni.
E voi? Dove
vi sta portando il vostro novembre?
Il problema delle auto che sfrecciano incuranti di pedoni e ciclisti è davvero irrisolvibile, peccato che per la noncuranca di molti ( in questo caso il detto non va bene :-) ) i pochi debbano patire e a volte anche dolorosamente; incidenti ne capitano, ma potrebbero essere evitati solo operando con giudizio e prudenza, ma farlo capire è un'impresa.
RispondiEliminaBellissimo il luogo che hai presentato, un tuffo nel passato con un'aria primaverile ma anche lei fuori periodo.
È sempre un piacere leggerti e conoscere nuove realtà; sconosciute a molti ma non per questo poco interessanti.
Ciao, alla prossima.
Tra monti, mari e gravine
Purtroppo questa è la situazione e non possiamo fare altro che essere prudenti.
EliminaMi fa piacere che il post piaccia :) Grazie per il commento!
Un abbraccio