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Perché Benevento è la città delle streghe?


“Vorrei andare a vedere Benevento.”
“Ah, la città delle streghe!”
“Esatto!”


Perché poi la chiameranno così? Per anni ho sentito Benevento associata alle streghe e ciò non ha fatto altro che accrescere la mia curiosità per questa città. Il folklore, per me, è sempre stato uno dei motori più importanti per intraprendere un viaggio.


Voglio capire cosa hanno a che fare le streghe con Benevento. Ecco che mi ritrovo davanti al computer immersa nella ricerca di notizie sulla nascita di questa leggenda. Tutto mi riconduce, ancora una volta, a loro, i Longobardi, la principale ragione del mio interesse per la città campana.

Tutto ha inizio nel ‘700: i Longobardi si sono stabiliti nel territorio. Questi uomini pagani hanno strane usanze: compiono rituali in onore di un dio che chiamano Wothan, da noi conosciuto come Odino. Tra queste c’è quella di appendere una pelle di un capro a un noce, pianta consacrata al dio; il rito propiziatorio vede dei guerrieri a cavallo lanciarsi in corse sfrenate intorno all’albero, scagliando lance sulle pelle con lo scopo di ridurla a brandelli. Si sentono urla di guerra e alla fine il bersaglio viene diviso tra i guerrieri e mangiato. Ai Beneventani sembrava tutto misterioso con un che di demoniaco e questo sembra essere il principio della nostra leggenda.
Sotto il duca Romualdo II i Longobardi si convertono al Cristianesimo. Questa usanza  viene abbandonata e il noce abbattuto per volere del Vescovo Barbato  perché considerato demoniaco. Tempo dopo si dice che il rito si ripresentò quando delle donne vennero viste danzare vorticosamente intorno a quello stesso noce  in passato abbattuto. Si racconta che ad averlo fatto ricrescere sia stato il demonio, che presenziava questi sabba in forma di caprone. Le grida originariamente di guerra  vennero interpretate come emanazioni di riti orgiastici ed ecco che il mito ebbe inizio.


Passeggiando per le vie di Benevento il riferimento a questa leggenda è ovunque. Il signor Giuseppe Alberti ne trasse ispirazione nel 1860 per dare il nome al suo liquore, il delizioso Strega, sottolineandone il  legame col territorio unito a un gusto da incanto.

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