Ciabattine da mare, costumino, la manina stretta in quella
della nonna, in fila, mentre lei e la zia chiacchierano con gente sorridente
che io non riconosco. Aspettiamo impazienti il battello per andare in spiaggia
sull’isola di San Pietro.
Quando ero piccola era mia abitudine passare una settimana
di “villeggiatura” da mia nonna, a Taranto. Sì, ero vicino casa in fondo, ma
ricordo quelle settimane come vere e proprie vacanze, in cui i miei principali
pensieri erano giocare senza sosta con mia cugina e andare al mare, alla
spiaggia dei sottufficiali, in particolare sull’isola di San Pietro. La
traversata, il passaggio sotto il Ponte Girevole, l’acqua cristallina e il
tempo passato sull’isola sono alcuni dei ricordi più preziosi che ho di quelle estati.
Sono tornata a San Pietro a distanza di 20 anni, questa
volta con degli amici. Fino a qualche tempo fa non sarei potuta venire qui
senza mia nonna, essendo una spiaggia riservata solo ai militari e alle
relative famiglie. Attualmente, invece, è concesso a chiunque accedere
all’isola, pur essendo sempre proprietà della Marina Militare.
Ho rivissuto quelle stesse emozioni che provavo da bambina
nel prendere il traghetto e nell’attesa della partenza. Certo, ormai sono
abituata a questi panorami, ma fa sempre una certa impressione passare sotto il
Ponte Girevole, salutare il castello e vedere Taranto che si allontana, mentre
si avvicinano le isole Cheradi,
ammirare la militare isola di San Paolo e dirigersi verso la boscosa San
Pietro. Mentre io mi lascio trasportare dai ricordi, anche una signora accanto
a me si fa prendere dall’entusiasmo di essere di nuovo lì dopo 34 anni. Ci
racconta che una volta la spiaggia dell’isola era addirittura divisa tra
ufficiali e sottufficiali, delle partite a tennis con gli i suoi amici e delle escursioni nei bunker risalenti al
periodo della guerra, quando l’isola era utilizzata per lo stoccaggio delle
munizioni.
Una volta sbarcati, si seguono le indicazioni per la
spiaggia, si sceglie il proprio ombrellone e poi via in acqua. È esattamente come la
ricordavo: limpida al punto da vedere chiaramente il fondale sabbioso. Anche il
livello dell’acqua non tradisce la mia memoria: abbastanza alto da poterti
tuffare dopo pochi metri dalla riva (facile quando sei alto un metro e mezzo) e
quell’atmosfera che ti fa sentire un po’ fuori dal mondo, in una dimensione
tutta tua. Adesso riesco anche ad apprezzare il numero limitato di bagnanti che
di volta in volta si possono recare sull’isola, infatti è necessario prenotare
il posto, comprando il biglietto in anticipo.
Lo stabilimento offre oltre all’ombrellone e le sdraio,
docce, spogliatoi e bagni, un bar, dove c’è anche la possibilità di
intraprendere sfide tra amici all’immancabile calcio Balilla, un campo da beach
volley e uno da calcio. Basta davvero poco per tenersi occupati durante la
propria permanenza sull’isola, che in genere dura una giornata intera.
Arrivano le ore più calde e con loro anche il momento di
pranzare. In genere quando si pensa di passare la giornata sull’isola, ci si
organizza con il pranzo al sacco. A quel punto si prende il proprio “fagotto” e
ci si dirige verso la pineta attrezzata con tavoli e panche in legno. C’è anche
chi mette su tavolate degne di Pasquetta.
Purtroppo oltre allo stabilimento sull’isola non c’è molto
da vedere e, oltretutto, è vietato uscire dai suoi confini appunto perché si
tratta di un’area militare. Una passeggiatina sulla battigia è quello che ci si
può concedere, senza avventure all’Indiana Jones in bunker o simili. Ad ogni
modo ci si accontenta della tranquillità e del panorama che si gode da qui.
Taranto in lontananza |
Tornare su quest’isola per me non è stato solo passare una
bella giornata al mare, ma anche rivedere un luogo della mia infanzia, che ha
contribuito a rendere speciali le mie estati. Essere qui mi ha fatto rivivere,
anche se con uno spirito diverso, quei bei momenti.
INFORMAZIONI UTILI
Dopo un piccolo tuffo nel passato è doveroso dare qualche
informazione per chi fosse interessato a passare una giornata sull’isola. A mio
parere anche questa destinazione potrebbe rientrare tra quelle elencate nel
post precedente sul mare low cost in Puglia, infatti il costo del biglietto è di 10 euro e comprende il trasporto in motonave andata/ritorno,
ombrellone, sdraio e servizi spiaggia. Un ottimo prezzo, visto che in un lido
si spende decisamente di più.
Per acquistare il biglietto è necessario rivolgersi all’agenzia
dei trasporti pubblici di Taranto Amat oppure all’agenzia Appia Viaggi di
Taranto, considerando che, come già detto, i posti sull’isola sono limitati,
per cui bisogna muoversi con anticipo. Io consiglio di comprarli una settimana
prima della data desiderata. Un’unica pecca: purtroppo non c’è la possibilità
di prenotare i biglietti online, perciò devono essere presi di persona.
I ricordi di una bimba sono indimenticabili, se poi li si rinfresca godendone così tanto, è quanto di meglio si possa desiderare. La tua descrizione rivela amore per questo luogo e lo trasmetti con molta gioia e trasporto. Ciao Stefania
RispondiEliminaHo fatto anche un tuffo nel passato :D
EliminaSempre bello tornare nei luoghi d'infanzia :) è un bel modo di rivivere i bei momenti che non torneranno più ma sono ben vivi nella mente :)
RispondiEliminaMi sembra un posto bellissimo! Nonostante le mie origini conosco pochissimo la Puglia, prima o poi devo concedermi una vacanza da quelle parti.
RispondiElimina