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A Massafra


La prima tappa della mia avventura è Massafra, un paese in Puglia nei pressi di Taranto. Questa cittadina molto carina è stata costruita fra due gravine. Pare che i primi abitanti di Massafra abbiano abitato proprio qui. Sì, nelle gravine! Infatti sui costoni ci sono un sacco di grotte che formano dei veri e propri villaggi rupestri. Mi dicono che è proprio per questo motivo che Massafra è conosciuta anche come “Tebaide d’Italia”: pare che alcuni cristiani africani, fuggiti dalla propria terra, si siano stabiliti qui, trovando una somiglianza con le loro precedenti case nella Tebaide, in Africa.

La première étape de mon aventure est Massafra, un village dans les Pouilles près de Tarente. Ce village très joli est situé entre deux ravines. Il semble que les premiers habitants de Massafra ont habité là. Oui, dans les ravines! En effet, sur les parois il y a beaucoup de grottes qui forment des véritables villages rupestres. On me dit que c’est la raison pour que Massafra est connue aussi comme « Tebaide d’Italie » : il semble que  des chrétiens afriquens, fuyant leur terre, se sont établis là, en trouvant ces grottes très pareilles à leurs maisons dans laThébaïde, en Afrique.

The first stop-over of my adventure is Massafra, a little town in Apulia near Taranto. This really nice town has been built between two caves. It seems that the first inhabitants of Massafra lives right here. Oh yes, in the caves! Actually on the sides there are lots of caverns, which form real rock villages. People said to me that it is for this reason that Massafra is also known as the “Tebaide of Italy”: it seems that some Christians from Africa, running from their homeland, settled here, finding a similarity with their previous homes in the Thebaid, in Africa.

Ma tornando a noi, in questi giorni si festeggia la santa patrona della città: la Madonna della Scala. Quindi una visita al santuario a lei dedicato mi pare d’obbligo. Ora, potete anche non crederci, ma questo è stato costruito in una delle due gravine: quella della Madonna della Scala, appunto! Due gentili signori, che durante la festa custodiscono il santuario, mi spiegano come mai sia stato costruito in un luogo così inusuale: pare che un tempo un cacciatore vide nella gravina due cerve che si inginocchiavano davanti a un masso. Sotto il masso c’era l'affresco di una Madonna: venne portato in paese e venne costruito un santuario, che però crollò in seguito a un terremoto. Il dipinto più tardi venne ritrovato dove il cacciatore l’aveva visto la prima volta. Il santuario venne ricostruito, ma un altro terremoto lo distrusse. Ancora una volta il dipinto venne ritrovato nella gravina. Perciò si decise di costruire il santuario dove veniva trovato il ritratto della Madonna e ancora oggi è lì e la Madonna della Scala è la patrona del paese.

Mais en retournant à nous, dans ces jours on fête la sainte patronna du village, la « Madonna della Scala ». Donc on est obligé à faire une visite au sanctuaire à lui dédiée. Alors, vous pouvez aussi ne pas le croire, mais il est bâti dans une des deux ravines : justement celle de la « Madonna della Scala » ! Deux hommes très gentils qui gèrent le sanctuaire pendant la fête, m’expliquent pourquoi il a été bâti dans un lieu si inusuel : il semble qu’un temps un chasseur vit deux biches qui s’agenouillaient devant une grosse pierre. Sous cette pierre il y avait une fresque d’une Vierge : elle fut porté au village et on bâtit le sanctuaire, mais fut détruit par un tremblement de terre. Plus tard la fresque fut retrouvée où le chasseur l’avait trouvée la première fois. On bâtit de nouveau le sanctuaire, mais même cette fois il fut détruit par un tremblement de terre. Encore une fois la fresque fut retrouvée dans la ravine. Donc on décida de bâtir le sanctuaire où on avait trouvé la fresque et même aujourd’hui il est là-bas et la « Madonna della Scala » est la patronne du village.

But back to the topic, in these days the town has celebrated its patron saint: the “Madonna della Scala”. So, I have thought that a visit to the shrine was necessary. Now, you cannot also not believe it, but it has been built in one of the two caves: theat one of the “Madonna della Scala”, indeed! Two kind men, who guard the place during the feast, have explained me why the shrine has been built in a so unusual place: it seems that once a hunter saw in the cave two does that knelt before a big stone. Under the stone there was the fresco of the “Madonna della Scala”: it was brought in the town and they built a shrine, but it collapsed after an earthquake. Later the fresco was found again where the hunter found it the first time. The shrine was built again, but another earthquake destroyed it. Again the picture was found in the cave. So, the people decided to build the shrine where the picture laid and nowadays it is still there and the “Madonna della Scala” is the patron saint of the town.








Ovviamente mi fanno fare anche un bel giro della chiesa, che è in stile barocco e sopra l’altare maggiore troneggia il famoso dipinto della Madonna. Ma non finisce qui, perché accanto al santuario c’è anche una chiesa rupestre (della “Buona Nova”) che però, purtroppo, è chiusa e non posso visitarla. Ultima chicca di questo santuario sono le scale (fino a poco tempo fa era l’unico modo per scendere al santuario!): si dice che se si contano scendendo, al ritorno si conterà un gradino in meno. Be’, io ho contato ben 128 gradini alla discesa e al ritorno, che ci crediate o no, il gradino mancava per davvero! Purtroppo il santuario non è sempre aperto, per poter proteggere il sito da atti vandalici che spesso in passato si sono manifestati.

Ça va sans dire qu’ils me font faire un tour de l’église qui est un style baroque et la renommée icône de la Vierge trône sur le maître-autel. Mais ce n’est pas fini, parce que près du sanctuaire il y a une église rupestre ( la « Buona Nova »), mais, malheureusement, elle est fermée et donc je ne peut pas la visiter. La dernière gourmandise de ce sanctuaire est l’escalier (avant elle était la seule manière pour descendre au sanctuaire!) : on dit que si on compte les marches en descendant, au retour on comptera une marche de moins. Bon, j’ai compté 128 marches pendant la descente et au retour, vous pouvez ne pas le croire, la marche manquait vraiment! Malheureusement le sanctuaire n’est pas toujours ouvert pour le protéger des vandales qui, en passé, on souvent ruiné le site.


Obviously, they made me do a tour of the church, which is in Baroque style and the famous fresco dominates over the major altar. But that’s not all, because next to the church there is a rock church too (the “Buona Nova”) but, unfortunately, it is closed so I cannot visit it. The last tidbit of this shrine is the staircase ( not long time ago it was the only way to the shrine!): people say that if you count the steps while you are getting down, on the way back there will be a step less. Well, while I was getting down I counted 128 steps and when I went back, believe or not, the step really missed! Unfortunately, the shrine is not always open, to protect the site from vandals.






Dopo la visita assisto alla processione e alla consegna delle chiavi della città alla patrona da parte del sindaco sotto un sole cocente.

Visto che per la via principale del paese sono state allestite bancarelle d’ogni sorta, mi tuffo nella folla massafrese in un piccolo giro notturno, concludendo la mia giornata sgranocchiando copeta ( una sorta di torrone fatto di zucchero caramellato e mandorle.




Après la visite je participe à la procession et au moment quand le maire confie les clefs de la ville à la patronne sous le soleil brûlant.

Puisqu’il y a des étals de toute sorte sur la route principale de la ville, je me plonge dans la foule de Massafra pour un petit tour nocturne et je conclus ma journée en grignotant de la « copeta » (une sorte de touron de sucre caramélisé et amandes).



After the visit, I have followed the procession and the mayor delivered the keys of the town to the patron under the burning sun.

As along the principal road of the town there were lots of stands of any sort, I have dived in the crowd of Massafra for a night tour, ending my day crunching some “copeta” (a sort of torrone sweet made of caramel and almonds).    


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