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Chiesa del Carmine: la protagonista della Settimana Santa di Taranto

 

Campeggia nel bel mezzo di una delle principali strade del centro di Taranto ed è la protagonista dei Riti della Settimana Santa tarantina. È la Chiesa Maria Santissima del Monte Carmelo o, come la chiamano i tarantini, il Carmine.

Facciata della Chiesa del Carmine di Taranto

Le chiese a Taranto sono tante e tutte diverse, caratterizzate ognuna da una propria personalità. Tra queste ce n’è una che non si può non notare, affacciata com’è su via d’Aquino, una delle vie principali del passeggio tarantino. È la chiesa Maria Santissima del Monte Carmelo, meglio nota ai tarantini come il Carmine. Rispetto alle altre, però, questa riveste un ruolo importante nella tradizione della città.

Perché? Perché è il punto di partenza e di arrivo dei Riti della Settimana Santa, uno dei periodi più sentiti dalla comunità di Taranto.

Di solito la si incontra durante la canonica passeggiata “in centro”, come si dice a Taranto. Oggi aggiungiamo una fermata al nostro giro per le vie dello shopping tarantino e andiamo a conoscerla meglio.

Come raggiungere la Chiesa del Carmine

La raggiungiamo facilmente: si trova proprio nella parte iniziale di via Niccolò Tommaso d’Aquino. Questa strada, che, insieme a via Di Palma, è la principale del Borgo umbertino di Taranto, è pedonale, quindi lasciamo l’auto e con calma raggiungiamo la chiesa a piedi.

La Chiesa Maria Santissima del Monte Carmelo

Facciata della Chiesa Maria Santissima del Monte Carmelo di Taranto


Vicina a Piazza della Vittoria e gli eleganti palazzi, con le sue linee pulite e rigorose la chiesa dona a questo angolo di centro cittadino un’aria signorile, ma anche solenne.  Questa sensazione si percepisce ancora di più soprattutto durante la Settimana Santa, momento in cui la chiesa ricopre un ruolo d’onore.

All’esterno ha una facciata in stile neoclassico, anche se in realtà si trova qui da molto più tempo, già dal 1577.

Una volta si chiamava Santa Maria della Misericordia. Cambiò nome quando cominciarono ad occuparsene i padri carmelitani, che, per l’appunto, la dedicarono alla Beata Vergine del Carmelo, come ci dice l’iscrizione sulla trabeazione.

Una cosa curiosa che non ho mai notato altrove è che questa chiesa è così ben fusa con la via dello shopping tarantino che nella sua parete laterale, lungo via d’Aquino, accoglie degli esercizi commerciali.

Facciata laterale della Chiesa del Carmine di Taranto


Al di sopra dei negozi ritroviamo gli elementi della chiesa: il balcone per le benedizioni si affaccia su una Piazza della Vittoria idealmente gremita di fedeli, e, ancora più su, due angeli vegliano sulle campane del campanile.

Ritorniamo davanti alla facciata principale della chiesa. Avvicinandoci all’ ingresso notiamo che una porzione del portone è rivestito da una lastra protettiva: lascia ben visibili dei segni di usura, circolari, precisi. Continua a leggere e tra poco ti dirò di cosa si tratta.

Navata all'interno della Chiesa del Carmine di Taranto

Entriamo. L’interno è un prezioso scrigno: un’unica navata in cui i toni grigi del marmo dialogano con le tonalità calde della cupola, mentre i decori oro impreziosiscono le altezze della chiesa come fossero merletti applicati su un abito.  È accogliente e al tempo stesso austera.

Cupola della Chiesa del Carmine di Taranto vista dall'interno

Una piccola cappella sulla destra mostra una porzione di un’antica colonna. Si dice che sia il luogo in cui San Pietro abbia celebrato la prima Eucarestia quando sostò in questa terra durante il suo viaggio. A ricordarlo c’è anche un quadretto che ne riporta l’effige e l’epigrafe voluta dall’arcivescovo Caracciolo nel 1651.

Ci guardiamo intorno alla ricerca di ciò che la rende tanto importante per il periodo pasquale. Non dobbiamo cercare a lungo, perché che è la chiesa stessa a parlarci del suo legame con i Riti della Settimana Santa.

Antica colonna nella cappella della Chiesa del Carmine di Taranto

Effige di San Pietro nella Chiesa del Carmine di Taranto

In alto, sulle pareti, ecco la tipica croce che riporta gli strumenti della Passione, quella che di solito vediamo durante le processioni della Settimana Santa, e il perimetro della navata e del transetto è cadenzato dalle icone che raffigurano le stazioni della Via Crucis.

Inoltre è qui che sono custodite alcune delle statue che vengono portate in processione durante il Venerdì Santo, quella dell’Addolorata e del Cristo morto.

La Chiesa del Carmine e i Riti della Settimana Santa

Dettaglio all'interno della Chiesa del Carmine di Taranto

Il rapporto di Taranto con i Riti della Settimana Santa nasce durante la dominazione spagnola, quando vennero introdotti dal nobile don Diego Calò. Fu lui a commissionare le statue dell’Addolorata e di Gesù Morto, che nel 1703 vennero portate per la prima volta in processione durante il Venerdì Santo.

Successivamente il suo erede Francesco Antonio Calò donò le statue alla Confraternita del Carmine. In quell’occasione affidò ai confratelli anche l’organizzazione dell’evento religioso. Col tempo a queste due statue originarie si unirono altri simulacri, come quello della Cascata ed Ecce Homo, anch’essi portati oggi in processione.

Il pomeriggio del Venerdì Santo la processione esce dalla chiesa del Carmine. Le figure simbolo di questi riti sono i perdoni (perdùne in dialetto tarantino), che alla vista possono anche destare un po’ di disagio, incappucciati, scalzi e muniti di bordone (un bastone che richiama quello dei pellegrini), col loro incedere lento e dondolante. Rappresentano i pellegrini che si recavano a Roma per ottenere il perdono divino e questo loro andamento lento, quasi snervante, in tarantino viene chiamato a nazzicate.

Una delle stazioni della Via Crucis all'interno della Chiesa del Carmine di Taranto


Per tutta la sera e la notte la processione è guidata dal troccolante, un perdono che suona uno strumento costituito da una tavola di legno sulla quale battono delle maniglie di metallo, la troccola: è il suono inconfondibile di questo periodo che precede la Pasqua.

Dopo aver fatto il giro delle chiese del Borgo, al mattino la processione ritorna al Carmine e qui il troccolante  si ferma davanti al portone chiuso della chiesa, sulla quale bussa tre volte con il suo bastone per poter rientrare.

Dettaglio del portone della Chiesa del Carmine di Taranto


Ricordi che ti avevo parlato di una parte “rovinata” del portone protetta da una lastra trasparente? Ecco un’altra testimonianza di quanto profondamente sia vissuto questo rito, al punto di lasciare ben visibili sulla chiesa i segni dei colpi del bastone dati dal perdono al momento del rientro. 

Sono momenti molto suggestivi, anche per chi non è credente, in cui è palpabile il trasporto con cui i tarantini vivono la Settimana Santa.

Quando visitare la Chiesa del Carmine

Dettaglio acquasantiera nella Chiesa del Carmine di Taranto


La chiesa del Carmine è una delle chiese più in vista e importanti a Taranto, soprattutto durante la Settimana Santa, ma è una bellezza da scoprire in qualsiasi momento dell’anno.

Statua dell'Addolorata nella Chiesa del Carmine di Taranto


È innegabile però che durante la Settimana Santa abbia un ché di toccante: l’altare è allestito per l’occasione con un drappo rosso sullo sfondo e l’Addolorata è posizionata accanto alla croce, che piange per suo figlio.

È visitabile tutti giorni, sia di mattino che di pomeriggio: basta solo lasciarsi invitare a entrare da quella facciata così elegante su via d’Aquino.

 

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