Passa ai contenuti principali

Le Grotte di Sileno, dove natura, archeologia e sostenibilità si incontrano

 

Natura, storia, archeologia, sostenibilità. È possibile trovarle tutte insieme in un unico posto? Pare proprio di sì e sono in Puglia, a Castellaneta, custodite nello scrigno de Le Grotte di Sileno.

Cortile de Le Grotte di Sileno

Immagina un posto dove riconnetterti con la natura, un luogo dove puoi conoscerla meglio e ricaricarti, circondata da ulivi secolari, vigne e reperti archeologici. Che te ne pare? Vorresti visitare un posto così? Ebbene, ti do una buona notizia: questo luogo esiste e si trova in Puglia, sull’ultimo scalone della Murgia tarantina, a Castellaneta. Ti presento Le Grotte di Sileno.

Le Grotte di Sileno è un’azienda agricola biologica e biodinamica che si estende su ben 24 ettari, in cui la mano dell’uomo c’è, ma agisce in maniera discreta, assecondando i ritmi della natura e, all’occorrenza, aiutandola.

Raffaele, il proprietario, ci accompagna in una pacifica passeggiata alla scoperta delle bellezze della sua azienda e ci mostra i suoi tesori. Vieni con noi?

Le Grotte di Sileno, un luogo dove l’uomo, la natura e l’archeologia si fondono  

Pozzo di un monastero benedettino nel terreno de Le Grotte di Sileno


La particolarità de Le Grotte di Sileno non è solo il fatto di essere un’azienda agricola attenta alla
biodiversità e a lavorare in armonia con la natura, ma anche quella di nascere in una località dall’importante interesse archeologico.

Questa zona venne abitata dai Peuceti, poi dai Greci, in seguito dai Romani e infine dai Normanni. Le prove emergono dal sottosuolo e, una volta portate alla luce, vengono lasciate in “esposizione” lì dove sono state trovate. È Raffaele stesso a raccontarci dell’attenzione che lui e i suoi collaboratori devono porre per prendersi cura degli ulivi senza danneggiare eventuali reperti, perché ovunque si scavi salta fuori qualcosa.

Sarcofago romano nel terreno de Le Grotte di Sileno


Le Grotte di Sileno però non ospita solo tesori materiali: in un angolino dell’azienda, un po’ discostato e protetto dai cespugli di lentisco, sono state sistemate delle
arnie: api operose lavorano alacremente e, soprattutto, indisturbate. Da lontano vediamo delle piccole nuvolette ronzanti, che vanno, vengono e proteggono la loro regale casa.

Arnie ospitate da Le Grotte di Sileno

Questa azienda non lavora solo per sé stessa, ma ha capito che, per il bene di tutti, collaborare con le aziende vicine è una mossa vincente, soprattutto se questa collaborazione può anche essere d’aiuto all’ecosistema intero. Questi piccoli e preziosi insetti, infatti, non hanno “casa” ne Le Grotte di Sileno, ma sono gradite ospiti di Raffaele.

Gli ulivi, le vigne e la macchia mediterranea

Gli ulivi de Le Grotte di Sileno

Mentre passeggiamo lungo il sentiero, Raffaele ci invita a osservare i suoi numerosi e imponenti ulivi. Molti di loro sembrano essere stati tagliati in due: in realtà è l’albero stesso che ha operato questa separazione del tronco. È una caratteristica degli ulivi secolari e qui ce ne sono molti così.

Altri invece hanno un tronco tanto grande da necessitare non meno di tre persone per riuscire ad abbracciarlo tutto, mentre altri ancora hanno nodi che disegnano immagini fantasiose. Uno in particolare lo chiamano “il vecchio”, perché le protuberanze del tronco sembrano formare proprio il profilo di un uomo in là con gli anni.

Un ulivo secolare dal tronco separato ne Le Grotte di Sileno

L'ulivo chiamato "il vecchio" ne Le Grotte di Sileno

Passiamo un pozzo appartenente a un monastero benedettino del passato, salutiamo un muretto a secco che circonda un ulivo, ammiriamo il sarcofago di una tomba familiare di epoca romana e a ogni incontro Raffaele ci spiega cosa stiamo guardando, la sua storia e la sua funzione.

Le vigne de Le Grotte di Sileno con accanto la macchia mediterranea

Camminando ci lasciamo alle spalle la distesa di ulivi per andare a trovare le vigne. L’orizzonte è colorato dai campi coltivati a grano e, un po’ più in là, dal blu del mare. Guardando più vicino a noi, il sentiero si avventura in una discesa tra i filari di vite a destra e punti di macchia mediterranea a sinistra, lasciata lì di proposito. Il suo compito è quello di dare carattere all’uva coltivata lì vicino, così che il vino che ne verrà avrà i profumi di mirto, lentisco e mortella, fragranze che solo questo luogo può regalargli.

Vivere esperienze uniche   

La distesa di ulivi de Le Grotte di Sileno

Le Grotte di Sileno sono il palcoscenico ottimale per diversi eventi, dai convegni di carattere scientifico alle lezioni di yoga e meditazione a contatto con la natura. Oltre a questi, però, l’azienda apre le sue porte anche ad attività di altro genere, diventando un luogo ospitale davvero per tutti.

Prova a pensare di trovarti in questa campagna, dove puoi raccogliere direttamente le erbe selvatiche e cucinarle secondo la tradizione pugliese nella cucina che le Grotte di Sileno mette a disposizione dei suoi ospiti. In quale altro posto potresti vivere un’esperienza altrettanto autentica?

Raffaele ama definire la propria azienda “free”, dove uomini e animali possono muoversi liberamente. Infatti la sua politica è che chiunque può venire e approfittare della bellezza e della pace della campagna. Dove è stata lasciata la macchia mediterranea sono presenti addirittura degli alberi di pere autoctone, che, quando sono mature, durante la stagione calda, sono a disposizione di viandanti e visitatori, per fare una merenda improvvisata e una provvidenziale scorta di fibre e vitamine.

L'albero le cui pere sono a disposizione di viandanti e visitatori de Le Grotte di Sileno

Passeggiando incontriamo gli altri ospiti de Le Grotte: due cavalli e un’asinella dolcissimi, salvati dal macello, ci vengono a salutare; caprette curiose si affacciano sopra i muretti a secco, mentre galline e oche razzolano incuranti e cagnolini si rincorrono, ansiosi di giocare.

Un’area dell’azienda è dedicata anche a esperienze didattiche per i più piccoli. Quale modo migliore per imparare la storia, l’ambiente, il territorio e la sostenibilità se non sperimentando direttamente sul campo?

I cavalli salvati al macello de Le Grotte di Sileno

Le galline e le oche che razzolano nell'aia de Le Grotte di Sileno

Passare anche solo mezza giornata qui vuol dire allontanarsi dalla frenesia quotidiana, dal rumore e dalla fretta, per concedersi un momento di serenità, immersi nei suoni, nei profumi e nella storia di questo angolo di Puglia.

Se vuoi saperne di più de Le Grotte di Sileno, della possibilità di visitare l’azienda e magari degustare e acquistare i suoi deliziosi vini e olio biologici e biodinamici, la cui produzione è la sua principale attività, ti invito a visitare il sito web.

Commenti

Post popolari in questo blog

Storie di umanità nei conflitti mondiali: il Museo Civico di Manduria

  Immergiamoci nella storia moderna di Manduria e scopriamo come da una guerra possono nascere storie di collaborazione tra popoli di diversa lingua e cultura. Visitiamo insieme il Museo Civico di Manduria. Ti ho parlato spesso di Manduria in questo blog: ti ho accompagnato per le strade del suo centro storico , ci siamo immersi nella sua storia alla scoperta dei Messapi , abbiamo gustato il suo vino amato nel mondo , ti ho mostrato la bellezza del suo mare e delle sue meraviglie naturali . Oggi torno a parlarti della città del vino Primitivo per guidarti in un altro luogo custode della memoria dei manduriani. Ti porto a scoprire il Museo Civico di Manduria dedicato alla Seconda Guerra Mondiale. Read in English

Visita a Gioia del Colle: un itinerario

Un breve itinerario nel centro storico di Gioia del Colle alla scoperta dei suoi vicoli, delle sue corti e dello stretto legame con lo Stupor Mundi Read in English Sono sempre stata dell’idea che non sia necessario fare grandi viaggi per definirsi “viaggiatore” o per fare grandi scoperte. Anzi, spesso succede che proprio restando nei pressi di casa ci si stupisca di quello che si incontra.  La vita di tutti i giorni ci fa dimenticare che intorno a noi c’è tanto da scoprire e da imparare e di tanto in tanto è buona cosa avventurarsi con gli occhi di un turista in luoghi che “conosciamo”. Sono passata per  Gioia del Colle  miriadi di volte lungo il tragitto per raggiungere Bari da quando frequentavo l’università fino ad oggi e solo poco tempo fa sono riuscita a visitarla e dare un nome a quei monumenti che vedevo dalla strada. E pensare che dista solo mezz’ora di auto da casa.

L'estate di San Martino

A San Martino ogni mosto diventa vino Il periodo di San Martino ha un che di particolare: è autunno, ma il clima ti confonde con il suo tepore, il cielo azzurro gioca con i nuvoloni e tu non sai mai bene come vestirti; nonostante il tempo pazzerello, si passeggia volentieri nei boschi, sorprendendosi di tanto in tanto alla vista di un fungo o di un riccio carico di castagne; ci si aggira per le vie dei borghi con in testa la poesia “San Martino” aspettandosi di sentire “l’aspro odor de i vini”. L’ho sempre ritenuto l’estate di San Martino un periodo molto allegro in contrasto con l’immagine spesso malinconica che l’autunno si porta dietro. San Martino è la nota dolce che ti fa accogliere con un po’ di gioia l’arrivo del freddo.