Passa ai contenuti principali

The Carnival of Putignano



February. Apulia.

I don’t know about you, but these two words together make me think about just one thing: Carnival. I live in a town where Carnival is a tradition and this period has always been characterized by the choice of the costume to wear during parades. Yet, I must admit that Carnival in Massafra has to compare itself with a giant of Carnival tradition in Apulia: the Carnival of Putignano, the longest in Italy and the oldest in Europe.


Visiting Putignano in this period means to dive in the crazy atmosphere of Carnival even before the actual parades. Big faces made of papier-mache are everywhere in the town and are so beautiful and detailed that it’s hard not to stop at every corner to take a photo. Most likely this is the best period to visit Putignano: you can feel Carnival on you!

I was surprise when I discovered that Carnival period here starts on the 26th of December and so, as usual, I did some researches and now I’m going to tell you what I discovered about this tradition and Apulian symbol.

ORIGINS

Everything began in 1394. Apulian coasts often were victims of Saracens’ raids. People tried to save the most precious things that the community had and in Monopoli they thought how to protect the remains of St. Stefano Protomartire. The danger came from the sea, so a good solution could be to move the remains in the inland and Putignano seemed to be an excellent shelter. On the 26th of December 1394, a procession left to bring the remians in Santa Maria la Greca’s Church in Putignano, where they still are. In the countries of Putignano, farmers were implanting the vines with layers. When they saw the procession, they joined it with songs and dances and that’s how the tradition of the “Festa delle Propaggini” (the fest of layers) started. It determines the beginning of Carnival.

Starting from the first half of the 20th century, local craftsmen put their ability at the disposal of Carnival and that’s how the first floats appeared. In the fifties they started to use papier-mache and floats looked increasingly as we all know them nowadays.


From the 26th of December to Mardi Gras you can breathe Carnival atmosphere in Putignano. The end of this period is marked by 365 bells of the Campana dei Maccheroni (Maccheroni’s Bell) on Mardi Gras, declaring the start of Lent.

FARINELLA, THE MASK OF PUTIGNANO


Every town has its symbol mask. Farinella is the one of Putignano. Its name comes from a typical meal made of roasted chickpeas and barley and then ground.

According to the tradition, originally this character was represented as a drunk, but in the fifties its image was revisited. Now Farinella is represented with a dress that melts the costumes of Harlequin and the Joker with the colors of Putignano, red and blue; he wears a three-corned hat that represent the three hills where Putignano is placed. Who can be the symbol mask of Putignano better than him?



After this little dive in the Carnival of Putignano tell me, do you celebrate Carnival in your place? Do you like this fest? Let me know in the comments and see you in the next post.
.......................................

Il Carnevale di Putignano

Febbraio. Puglia.


Non so tu, ma queste due parole vicine mi fanno venire in mente una sola cosa: Carnevale. Io vivo in un paese in cui il Carnevale è una tradizione e questo periodo è sempre stato caratterizzato dalla scelta del costume da indossare durante le sfilate. Tuttavia devo ammettere che il Carnevale di Massafra si confronta con un gigante della tradizione carnascialesca pugliese: il Carnevale di Putignano, il più lungo d’Italia e il più antico d’Europa.

Visitare Putignano in questo periodo significa immergersi nell’atmosfera un po’ pazza del carnevale ancor prima delle effettive sfilate. Faccioni di cartapesta decorano la città e sono talmente belli e dettagliati che diventa difficile non fermarsi in ogni angolo per fotografarli. Probabilmente questo è il periodo migliore per visitare Putignano: qui il carnevale te lo senti addosso!

Sono rimasta stupita quando ho scoperto che il periodo carnevalesco qui comincia addirittura il 26 dicembre e quindi, come al solito, ho voluto fare qualche ricerca  e ora ti racconterò quello che ho scoperto su questa tradizione e simbolo pugliese.

LE ORIGINI

Il tutto sembra avere inizio nel lontano 1394. Le coste della Puglia erano spesso vittime delle razzie dei Saraceni. Allora si cercava di preservare ciò che di più prezioso avesse la comunità e a Monopoli si pensava a come proteggere le reliquie di S. Stefano Protomartire. Venendo il pericolo dal mare, una buona soluzione sarebbe stata quella di trasferire le reliquie nell’entroterra e Putignano sembrava proprio essere un ottimo rifugio. Fu così che il 26 dicembre 1394 il corteo si avviò per portare le reliquie in Santa Maria la Greca a Putignano, dove ancora oggi si trovano. Nelle campagne putignanesi i contadini erano intenti a innestare le viti con la tecnica della propaggine. Quando videro passare il corteo, vi si unirono con canti e danze e così ebbe inizio la tradizione della Festa delle Propaggini, che determina l’inizio del Carnevale.

A partire dalla prima metà del ‘900 gli artigiani locali cominciano a mettere la propria abilità a disposizione del Carnevale e fu così che si cominciano a vedere i primi carri allegorici. Negli anni ’50 si iniziò ad utilizzare la cartapesta e i carri via via acquistarono l’aspetto che tutti noi oggi conosciamo.

Dal 26 dicembre fino al Martedì Grasso a Putignano si respira aria di Carnevale. La fine del periodo carnascialesco è segnata da 365 rintocchi della Campana dei Maccheroni proprio nel giorno del Martedì Grasso, decretando l’inizio della Quaresima.

FARINELLA, LA MASCHERA DI PUTIGNANO

Ogni paese ha la sua maschera tipica. Quella di Putignano è Farinella. Il nome deriva da un piatto tipico del luogo, ricavato da farina di ceci e orzo arrostiti e macinati.
Secondo la tradizione inizialmente questo personaggio era rappresentato come un ubriacone, ma negli anni ’50 la sua immagine venne rivisitata. Adesso Farinella è raffigurato con un costume che unisce gli abiti di Arlecchino e del Jolly con i colori della città, il rosso e il blu; indossa inoltre un cappello a tre punte sulle quali ci sono dei campanelli, che stanno a indicare i tre colli su cui sorge Putignano. Chi più di lui può essere eletto a maschera simbolo di Putignano?

Dopo questo piccolo tuffo nel Carnevale putignanese dimmi tu, festeggi il Carnevale dalle tue parti? Ti piace questa festività? Fammelo sapere nei commenti e ti do appuntamento nel prossimo post. 

Commenti

Post popolari in questo blog

La leggenda della fondazione di Taranto

La fondazione di una città fa sempre riferimento alla storia, alle fonti certe, a chi e come è arrivato in un luogo e lì si è stabilito ponendo le fondamenta per un nuovo centro abitativo. Spesso però storie così antiche si mescolano con il fantastico, dando origine a una spiegazione leggendaria alla nascita di una città, come quella che narra di come un uomo arrivato dalla Grecia, figlio di Poseidone e della ninfa Satyria, di nome Taras sia stato il fondatore spirituale di Taranto .

Folclore popolare: la figura del Laùro

Il folclore è la saggezza popolare tramandata di generazione in generazione. Rappresenta l’insieme di tradizioni e di credenze che caratterizzano un popolo, tanto da diventare il simbolo di una regione in particolare. Pensa, per esempio, ai Leprecauni per l’Irlanda: sono una parte imprescindibile nell’immaginario collettivo di questa nazione e della sua cultura. Eliminando i folletti taglieremmo via una fetta importante dell’identità della terra color smeraldo. Molto spesso le conoscenze tramandate oralmente, che sono entrate a far parte del patrimonio folcloristico di un luogo, erano un modo per dare un’interpretazione “plausibile” a qualcosa di sconosciuto e che la tecnologia del tempo ancora non riusciva a spiegare. Col tempo e l’avanzare della scienza queste credenze hanno perso il loro compito originario, per diventare qualcosa di affascinante, misterioso e, in alcuni casi, divertente. S oprattutto, però, sono qualcosa di cui non riusciamo a fare a meno, che ci r

Storie di umanità nei conflitti mondiali: il Museo Civico di Manduria

  Immergiamoci nella storia moderna di Manduria e scopriamo come da una guerra possono nascere storie di collaborazione tra popoli di diversa lingua e cultura. Visitiamo insieme il Museo Civico di Manduria. Ti ho parlato spesso di Manduria in questo blog: ti ho accompagnato per le strade del suo centro storico , ci siamo immersi nella sua storia alla scoperta dei Messapi , abbiamo gustato il suo vino amato nel mondo , ti ho mostrato la bellezza del suo mare e delle sue meraviglie naturali . Oggi torno a parlarti della città del vino Primitivo per guidarti in un altro luogo custode della memoria dei manduriani. Ti porto a scoprire il Museo Civico di Manduria dedicato alla Seconda Guerra Mondiale. Read in English