Passa ai contenuti principali

Benvenuti all'Inferno!


Lasciate ogni speranza voi che entrate




Sabato 3 giugno ho avuto la fortuna di essere invitata dalla digital strategist delle  Grotte di Castellana ad assistere a Hell in the Cave. È uno spettacolo unico nel suo genere che ha come palcoscenico la grotta della Grave nel complesso carsico che ha reso famosa Castellana Grotte. Mette in scena l’Inferno di Dante. Sin dalla prima edizione sono stata incuriosita da questa attrazione, ma ancora non ero riuscita ad assistervi. Fino ad ora.


Come il titolo della rappresentazione lascia intendere, non si tratta di qualcosa di allegro, ma assicuro che parteciparvi è un’esperienza unica ed entusiasmante. Il tutto comincia già all’entrata delle grotte, quando si iniziano a sentire i primi versi dell’Inferno e i giochi di luce e le urla dei dannati creano un’atmosfera, appunto, infernale. Durante la discesa ci si sente proprio come Dante!

Lasciate ogni speranza voi che entrate

Lo spettacolo è itinerante, coinvolgente, ben lontano da quello a cui il teatro tradizionale ci ha abituati. Gli attori, anche se sarebbe meglio chiamarli performers, non sono stati solo bravi, ma strepitosi. Ho dovuto sforzarmi di ricordare che non si trattava davvero di dannati per godermi a pieno l’esibizione senza paura, uno sforzo che gli altri spettatori evidentemente non sono riusciti a fare.




















Si tratta di una reinterpretazione fatta di suoni, luci, danze e canti dell’opera dantesca in cui sono riconoscibili i personaggi più famosi, tra cui gli indimenticabili Paolo e Francesca o il conte Ugolino. Man mano riaffiorano i ricordi del liceo e delle ore di letteratura italiana. Di sicuro dopo aver visto questo spettacolo si guarda con occhi diversi l’opera che tanti liceali hanno studiato e studiano esclusivamente per dovere. È un modo ingegnoso per riscoprire l’interesse e l’amore per la nostra cultura letteraria.


Vorrei scrivere molto di più su questo spettacolo, ma rischierei di fare spoiler a destra e a manca e sarebbe davvero un peccato. Questo è uno spettacolo per cui non bisogna essere preparati, così da scoprire tutto al momento. Sicuramente è il modo migliore per viverlo. Ci si trova al centro della scena, si diventa quasi parte della rappresentazione. Sarebbe una cattiveria da parte mia svelare troppo.

Non posso però non condividere qualche foto che spero incuriosisca e  faccia venire voglia di assistere allo spettacolo.









Le repliche di Hell in the Cave verranno messe in scena nei giorni 17 giugno e 1 luglio. Per informazioni potete visitare il sito di Hell in the Cave www.hellinthecave.it


Ringrazio le “Grotte di Castellana” per avermi invitata come loro ospite e avermi dato la possibilità di vivere un’esperienza tanto forte e coinvolgente. Come è già successo in passato (come scrivo nel post Viaggio alcentro della terra), quando vengo in questo luogo unico torno a casa con gli occhi pieni di meraviglia.

Commenti

Post popolari in questo blog

La leggenda della fondazione di Taranto

La fondazione di una città fa sempre riferimento alla storia, alle fonti certe, a chi e come è arrivato in un luogo e lì si è stabilito ponendo le fondamenta per un nuovo centro abitativo. Spesso però storie così antiche si mescolano con il fantastico, dando origine a una spiegazione leggendaria alla nascita di una città, come quella che narra di come un uomo arrivato dalla Grecia, figlio di Poseidone e della ninfa Satyria, di nome Taras sia stato il fondatore spirituale di Taranto .

Folclore popolare: la figura del Laùro

Il folclore è la saggezza popolare tramandata di generazione in generazione. Rappresenta l’insieme di tradizioni e di credenze che caratterizzano un popolo, tanto da diventare il simbolo di una regione in particolare. Pensa, per esempio, ai Leprecauni per l’Irlanda: sono una parte imprescindibile nell’immaginario collettivo di questa nazione e della sua cultura. Eliminando i folletti taglieremmo via una fetta importante dell’identità della terra color smeraldo. Molto spesso le conoscenze tramandate oralmente, che sono entrate a far parte del patrimonio folcloristico di un luogo, erano un modo per dare un’interpretazione “plausibile” a qualcosa di sconosciuto e che la tecnologia del tempo ancora non riusciva a spiegare. Col tempo e l’avanzare della scienza queste credenze hanno perso il loro compito originario, per diventare qualcosa di affascinante, misterioso e, in alcuni casi, divertente. S oprattutto, però, sono qualcosa di cui non riusciamo a fare a meno, che ci r

Storie di umanità nei conflitti mondiali: il Museo Civico di Manduria

  Immergiamoci nella storia moderna di Manduria e scopriamo come da una guerra possono nascere storie di collaborazione tra popoli di diversa lingua e cultura. Visitiamo insieme il Museo Civico di Manduria. Ti ho parlato spesso di Manduria in questo blog: ti ho accompagnato per le strade del suo centro storico , ci siamo immersi nella sua storia alla scoperta dei Messapi , abbiamo gustato il suo vino amato nel mondo , ti ho mostrato la bellezza del suo mare e delle sue meraviglie naturali . Oggi torno a parlarti della città del vino Primitivo per guidarti in un altro luogo custode della memoria dei manduriani. Ti porto a scoprire il Museo Civico di Manduria dedicato alla Seconda Guerra Mondiale. Read in English